• Preferisco i maschi.

    Preferisco i maschi.

    Mi occupo tricologicamente di maschi come di femmine che sono in percentuale sovrapponibile: 50 e 50.
    Professionalmente non faccio alcuna distinzione.
    Mentre le problematiche sono sicuramente più varie nelle femmine che presentano un range più ampio di situazioni tricologiche, nel maschio invece predomina decisamente la forma androgenetica.
    Ciononostante non mi sento annoiato a trattare spesso la stessa forma, anzi.
    Questo perchè so di avere di fronte una persona, non solo i suoi capelli, una persona quindi con un problema che desidera risolvere.
    Con tutti i miei pazienti, maschi e femmine, cerco di instaurare un rapporto il più aperto possibile, condizione che ritengo necessaria per essere in grado di aiutarli.
    Mi confronto quindi con tutto un corredo di situazioni personali, familiari, professionali, economiche e affettive che la donna in genere fa molta più fatica ad esporre rispetto all’uomo. Riservatezza, pudore, vergogna anche per fatti importanti e disturbanti che possono essere connessi con la problematica tricologica, al punto da influenzarne l’evoluzione o addirittura da impedirne la soluzione.
    Il maschio invece, salvo rare eccezioni, non tende a nascondere situazioni importanti extratricologiche e ne parla senza difficoltà. Più informazioni lo Specialista riesce ad ottenere, maggiori le probabilità di poter aiutare il suo paziente.
    Sapendo come le armi terapeutiche in Tricologia siano abbastanza limitate, tanto maggiori le conoscenze del paziente e dell’ambiente che lo circonda, tanto maggiori i risultati ottenibili.
    Con questo non mi pongo come confessore, nè come psichiatra e nemmeno come curioso, però sono certissimo di poter ottenere migliori risultati quanto più conosco di lui come di lei.
    E qui nasce la mia preferenza per i maschi: stabilendo più facilmente un buon rapporto con loro, le cose evolvono più semplicemente e più rapidamente.
    Con le femmine è spesso una battaglia più difficile proprio per la difficoltà a descriversi, ad aprirsi ed esporre quindi determinate situazioni che possano aiutare me a meglio aiutare loro.
    E poi, io, appassionato di musica, incontro pochissime femmine che ne siano altrettanto appassionate. Per non parlare del Calcio….
    Due chiacchiere anche su questi argomenti non mancano mai nelle mie visite.

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