Extension? Sì, grazie
Il mio rapporto con le extension risale a parecchi anni fa. Non ho mai portato i capelli lunghi, o comunque della lunghezza che mi sarebbe piaciuta. Pur avendo capelli sani, sono fini e spesso hanno dovuto sopportare il test di innumerevoli prodotti e trattamenti che, prima di poter dare un parere alle richieste delle mie pazienti, ho voluto provare su di me.
Anche le extension sono rientrate in questo test. Ho preso due piccioni con una fava: ho testato qualcosa di richiestissimo dalle pazienti e allo stesso tempo ho provato per la prima volta nella mia vita l’ebbrezza del capello lungo. Ho portato per un anno e mezzo, o forse anche di più, ogni tipo di extension: fascette con anellini, singole ciocche con cheratina, fascette adesive, singole ciocchette con anellino. Tranne le fascette adesive che purtroppo si staccavano con una rapidità impressionante, con tutti gli altri tipi di extension mi sono trovata piuttosto bene, pur con tutti gli inconvenienti correlati: fastidio, non sempre solo iniziale durante la notte, impossibilità di lavare i capelli a testa in giù, grande attenzione e cura durante l’uso della apposita spazzola, percezione costante di un corpo estraneo quando ti passi le mani in testa, continui appuntamenti dal parrucchiere per riposizionare le ciocche che scendevano o che si staccavano.
Ad un certo punto mi sono stufata. Il perchè non lo so, ma forse la continua e impegnativa (oltre che costosa) manutenzione è stata la goccia.
Il giorno in cui le ho tolte ero euforica. Ma quando sono uscita dal salone di parrucchiere l’euforia era passata e io mi sentivo completamente spiumata. Perchè se c’è una cosa che le extension fanno è creare dipendenza: ti abitui ad una chioma, oltre che lunga, folta, compatta ma quando le togli ti senti spelacchiata.
Però avevo deciso e non sono tornata indietro. Un po’ per volta mi sono riabituata ai miei capelli fini, ho ripreso a strapazzarli di continuo con centomila test di prodotti vari, con l’handicap dei primi capelli bianchi che non mi hanno più permesso di fare solo i decennali colpi di sole, ma mi hanno obbligata a ricorrere alla tintura con il risultato di un orribile pigmento color arancione che cercava di prendere sempre più il sopravvento.
Questo maledetto color carota è stato il motore che mi ha spinta a rivolgermi ad un parrucchiere di cui tante pazienti mi avevano parlato più che bene, Arvis’s Framesi Boutique.
E li ho conociuto Sabrina, per la quale ho avuto un vero e proprio colpo di fulmine, quella corrente reciproca di fluido positivo che spessissimo avverto con le mie pazienti.
Tanto per cominciare Sabrina ha fatto un vero e proprio capolavoro con il colore: un colore di base naturalissimo, arancione-free, con meches bionde molto luminose. E allora, spinta dal mio istinto, ho deciso di ributtarmi sulle extension, anche perchè la metodica usata da Arvis è straordinariamente rivoluzionaria. E’ la tecnica ad ultrasuoni, caratterizzata da una totale assenza di calore durante l’applicazione e quindi da assenza di danno al fusto del capello; inoltre la parte di cheratina della singola ciocca è molto piccola, e quindi poco visibile e non fastidiosa.
Questa volta ho deciso non di allungare ma di infoltire i capelli e il risultato è straordinario. Potete vedere nella carrellata di fotografie l’enorme cambiamento della mia capigliatura e nei due filmati la bravura incredibile e la manualità di Sabrina. Si vede e si percepisce la sua abilità, l’amore per il lavoro che fa, la capacità di creare su ogni testa un piccolo capolavoro.
Sabrina è la mia artista delle extension e guai a chi me la tocca.
E’ quasi un mese che porto le extension e a differenza delle volte precedenti non ho praticamente avvertito alcun fastidio nei giorni immediatamente successivi all’applicazione; ma la cosa più importante è che per la prima volta le sento parte integrante di me stessa, della mia testa, dei miei capelli.
Non le toglierò tanto presto.