• La corsa al trapianto.

    La corsa al trapianto.

    La maggior parte dei miei pazienti, nel corso della prima visita, pone almeno una domandina sull’autotrapianto.
    Poichè in genere si tratta di un soggetto non in terapia, immediatamente gli impongo una brusca frenata.
    Forse che l’autotrapianto non sia una buona soluzione?
    Assolutamento no: questo intervento è un’ottima strategia ma richiede diverse condizioni per esserne un buon candidato.
    – Età: un soggetto molto giovane, un ventenne, non è un buon candidato.
    Il periodo di evolutività naturale del quadro tricologico è ancora lunghissimo ed è del tutto impossibile prevederne lo stadio finale.
    Intervenire in questa fascia di età è una delle cause che porteranno al reintervento in età più avanzata.
    – Controllo farmacologico: è la condizione assolutamente indispensabile per arrivare al tavolo operatorio ben preparati.
    Ritengo del tutto inutile, e quindi dannoso, intervenire su un’Alopecia Androgenetica non in terapia poichè il risultato estetico a distanza non potrebbe che essere disastroso. Il paziente conserverebbe gli elementi trapiantati e contemporaneamente andrebbe incontro alla perdita di molti degli elementi indigeni non trattati.
    – Quadro tricologico idoneo: esiste un delicato equilibrio fra area donatrice e area ricevente.
    La prima fornisce le unità follicolari necessarie all’impianto, la seconda determina la quantità necessaria ad un buon risultato.
    Da qui il difficile equilibrio dell’operatore: la scelta di privilegiare un’area piuttosto che un’altra, quando le unità disponibili non siano sufficienti.
    Del tutto diverse le condizioni quando l’area ricevente sia abbastanza limitata: il risultato dipenderebbe solo dalle capacità del Chirurgo.
    – Condizioni associate: una Dermatite Seborroica attiva con placche eritemato-desquamative, grassose e prurito non sarebbe proprio l’ideale: meglio averne un buon controllo, prima di intervenire.
    Un Telogen Effluvium sovrapposto all’Androgenetica, condizione molto frequente, richiederebbe una sua risoluzione, prima di intervenire.
    Un’Alopecia Areata non deve mai essere trattata chirurgicamente.
    Un’Alopecia Cicatriziale ha peculiari necessità preparatorie all’intervento: di questo riparleremo prossimamente.
    La mancanza di una sola di queste condizioni renderebbe il paziente del tutto insoddisfatto.
    Quale sarebbe, quindi, il candidato ideale all’intervento?
    Un soggetto Androgenetico circa trentenne, stabilizzato dalla terapia farmacologica, con cuoio capelluto pulito e un quadro tricologico idoneo.
    Attualmente le tecniche consentono di trattare anche aree molto estese con interventi multipli eventualmente programmati.
    Gli operatori dovrebbero insistere col paziente sull’approccio corretto per ottenere il miglior risultato estetico possibile, senza aderire a richieste impossibili come, ad esempio, l’abbassamento degli archi temporali.
    Purtroppo non sono molti i Chirurghi capaci di dire di no a certe richieste.
    Coi risultati che tutti possono immaginare.

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