• Denver 2014, vol. 4: laboratorio? inutile!

    Denver 2014, vol. 4: laboratorio? inutile!

    Domenica 23 Marzo ore 15.30
    La sessione si intitola ” Evaluation of Hair Loss” e sulla carta i relatori sono tre.
    In realtà siamo qua, in questa affollatissima aula, per seguire LUI,  il nostro preferito numero uno: Dr. Leonard Sperling, un ex colonnello dell’esercito americano con 31 anni di servizio alle spalle.

    Dr. Len Sperling

    Dr. Len Sperling

    Intelligente, arguto, con continue battute dal tipico humor inglese, tiene inchiodata la platea di ascoltatori come nessun altro sa fare. Personalmente lo ascolterei per ore anche se parlasse di protoni nucleari applicati alla trigonometria.
    Ovviamente la sua non è la solita relazione accademica. Tanto per cominciare dedica alcune diapositive ad uno dei suoi oggetti preferiti, ovvero le matasse di capelli che i pazienti gli portano durante le visite e che lui chiama familiarmente “baggie”. Ne parla sempre perché probabilmente sono il suo incubo.

    Hair baggie

    Hair baggie

    E ogni volta, tra l’ilarità del pubblico, riporta la frase che dedica ai pazienti con baggie:”I thank you very much, but I will look at these hair later. Now I want to take a fresh sample!
    Un altro dei must di Leonard Sperling è il ruolo cruciale che l’anamnesi svolge nella visita tricologica.
    Personalmente mi piace molto la 
    diapositiva che illustra la valutazione tricologia scorretta e quella corretta. Mi piace perché la condivido completamente. L’errore più grosso che un Dermatologo possa fare è dedicare pochissimo tempo alla storia anamnestica del paziente riempiendolo di esami da fare. E’ invece corretto dedicare ampio spazio alla storia personale di ogni singolo paziente, ricorrendo ad esami di laboratorio solo quando è necessario.

    disegni len per articolojpg

     

    A questo proposito devo aprire una parentesi. Spesso la richiesta di esami nasce dal paziente, con frequenza tanto maggiore quanto più la caduta dei capelli è di origine psicosomatica. Da parte del paziente c’è il rifiuto della componente emotiva: da qui l’esigenza di fare una sfilza di esami ha la funzione di trovare ad ogni costo una causa organica responsabile del quadro clinico. Per fortuna il nostro sistema sanitario, nonostante lo spropositato aumento dei ticket degli esami, mi consente ancora di dare a questi pazienti la possibilità di dimostrare loro quale ruolo importante abbia la nostra testa in molte patologie, prima fra tutte la caduta dei capelli.
    Sperling (ma lui ama chiamarsi Len) ha successivamente iniziato a proiettare una ipotetica giornata di visite tricologiche, dalle otto del mattino alle quattro del pomeriggio. Ad ogni visita corrispondeva una mezz’ora e un paziente con tanto di foto, età e ampia storia anamnestica. Durante la carrellata di immagini nessuna diagnosi: Sperling ha invitato ogni Specialista presente a formulare su un foglio la sua personale diagnosi. Solo alla fine della proiezione di tutte le immagini ogni singolo caso clinico è stato ripreso ed esaminato in ogni dettaglio, diagnosi compresa. Senza falsa modestia possiamo dire di non averne sbagliata una. Merito sicuramente anche di Len, che riesce a rendere facili anche le diagnosi più difficili.

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